domenica 27 gennaio 2013

Non solo Shoa






Il giorno della memoria, il giorno del dolore. Milioni di persone sterminate in modi barbarici e folli, colpevoli solo di non rinnegare se stessi. Questo giorno rispolvera antichi dissapori ed ingiustizie. Oggi, però, non è soltanto Shoah. Oggi oltre a quell’orrendo e triste sterminio vorrei ricordare tutti gli altri massacri avvenuti nel corso della storia. Sfogliando il libro del tempo, infatti, si scopre che mentre metà del mondo è impegnato a mettersi al sicuro l’altra metà è intento a farsi giustizia da solo. E così ciclicamente, senza sosta. Eppure la storia dovrebbe essere maestra di vita. Grazie ad essa è possibile imparare dai propri ed altrui errori. Le sue testimonianze hanno portato intere nazioni verso una politica pacifista, almeno per qualche anno. Poi, però, tutto è tornato come prima. E come prima il silenzio. I nuovi massacri ed i nuovi genocidi avvengono nell’ombra, proprio come era stato per i loro predecessori. Lo stesso silenzio che caratterizza la memoria dei defunti è quello che si rende complice dei massacri. Tutto deve tacere. Le idee, la libertà, l’ espressione e gli uomini, che la pensano in maniera discorde, devono tacere. Diventa facile, dunque, uccidere chi la pensa differentemente. Questo perché l’uomo vuole imporsi, vuole sempre comandare, avere la presunzione d’essere il migliore. Egli è la macchina per uccidere meglio congegnata, non v’è ne di migliori. Dunque sfrutta questa sua innata capacità per conquistare, dimenticandosi di differire dai semplici animali per un motivo: la ragione. Non a caso la specie umana è quella dominante, essa utilizza la mente per sedare l’istinto. Perché non usare questo magnifico dono sostituendolo alla mera violenza? “L’arma più forte che un uomo deve utilizzare è la parola” disse un cinque volte candidato al premio nobel per la pace M. Ghandi. Dunque perché non fare così? “Forse le generazioni a venire crederanno a fatica che un individuo in carne e ossa come questo ha camminato su questa terra." Disse Einstein riguardo a Ghandi. Io riutilizzerei questa identica citazione applicata ai grandi dittatori. A fatica, io credo, che uomini così malvagi abbiamo calpestato questa terra. L’unica pensiero che mi rincuora sta nel ricordare cosa hanno fatto gli uomini come Ghandi e cosa hanno fatto,invece, gli spietati tiranni. L’unica differenza sta nella memoria.

Nader Moukarzel


venerdì 21 dicembre 2012

La versione di Zingales



Torino è una di quelle città che non smette mai di stupire. Martedì sera, quasi per caso, siamo venuti a sapere che Luigi Zingales, noto economista di fama internazionale e professor of enterpreneurship and finance alla BOOTH school of business di Chicago, era a due passi da casa. Dunque, decisi nonostante il freddo pungente, siamo andati a sentire la sua versione. Lo abbiamo incontrato nelle sede del neo partito “Fermare il Declino”. Tralasciando i suoi interventi di natura più prettamente politica, le sue parole, nate da domande del pubblico, sull’attuale situazione economica ci hanno dato non pochi spunti di riflessione.  

venerdì 7 dicembre 2012

La versione di Jean Claude TRICHET


L'atmosfera è stata quella delle grandi occasioni, servizio stampa internazionale, location esclusiva( rettorato dell'Università di Torino) pubblico di alto livello, gestione impeccabile.

Relatore della ' Lecture Spinelli' di quest'anno è stato Jean Claude Trichet, ex Governatore della Banca di Francia dal 1998 al 2003 ed ex Presidente della BCE dal 2003 al 2011, anno in cui gli succedette il provvidenziale Mario Draghi.

Con la mano sul rubinetto

Se per caso, scavando nel giardino di casa vostra trovaste un liquido nero, sareste certo fortunati, se invece trovaste dell'oro blu, allora potreste addirittura conquistare un continente. Cos’è l'oro blu? È l’energia del 21°secolo: il gas. Infatti non si è fatto altro che parlarne per tutto il mese di novembre, grazie a questa fonte la Russia sembra aver  trovato la chiave per una rivincita economica e per affermare il proprio dominio politico in Europa.

domenica 2 dicembre 2012

Doha 2012, What's Next?



"You don’t know how to solve the world's problems? So stop destroying it. If you do not know the answer then do not create the question. "Severn Suzuki, 12 years old. Thus spoke, in 1992, before the assembly of the UN held in Rio De Janeiro for the first United Nations Conference on Climate Change. From what, by now seems to be a distant year, exactly twenty years have passed. Adolescence for Severn is just a sweet memory and now she’s a grown woman, but despite this all seems to be unchanged and her demands fell on deaf ears.

venerdì 30 novembre 2012

Con cosa fa rima Doha?



“Non sapete come risolvere i problemi del mondo? Allora smettete di distruggerlo. Se non conoscete la soluzione allora non create l’enigma.” Severn Suzuki, 12 anni. Così parlava, nel 1992, di fronte all’assemblea dell’O.N.U. riunitasi a Rio De Janeiro in occasione della prima Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. Da quello che, ormai, pare un anno lontanissimo sono passati esattamente vent’anni. L’adolescenza per Severn è passata già da un pezzo ed ora è diventata una donna, ma nonostante ciò tutto sembra essere rimasto immobile e le sue richieste inascoltate.

giovedì 22 novembre 2012

Primavera Araba, e se fosse Inverno?



Questa settimana abbiamo  deciso di usare una forma diversa di produzione. Siamo riusciti ad intervistare un ragazzo libanese. Si chiama Tony Sarkis ha 19 anni, nato e cresciuto in Libano ha deciso d’iscriversi nel 2011 all’INSA di Lione, dove ora frequenta il secondo anno.  
A Tony sono state poste domande decisamente non semplici. E’, però, riuscito a stupirci con la sua esperienza di vita particolare e profonda.